REALIZZARE I SOGNI DELL’INVERNO IN PRIMAVERA

REALIZZARE I SOGNI DELL’INVERNO IN PRIMAVERA   01
Realizing the Dream of Winter in Spring

Codice: CD0410
Autore: Ramtha
Data: 2.04.2004
Evento: Serata Legacy (Eredita)
Durata: minuti 68.11
Dimensione del File: 81.583kb

Prima Parte
1. Brindisi
2. La legge della natura
3. Realizzazione del sogno fatto in inverno
4. Ricordi di Ramtha del suo Dio
5. Piantare i semi nella speranza del ritorno di un sogno
6. Il ciclo delle stagioni e il Dio risvegliato
7. Trovare la saggezza della natura
8. Rinascere in una nuova realta'
9. Mettere in movimento la natura

REALIZZARE I SOGNI DELL’INVERNO IN PRIMAVERA   02
Realizing the Dream of Winter in Spring

Codice: CD0410
Autore: Ramtha
Data: 2.04.2004
Evento: Serata Legacy (Eredita)
Durata: minuti 76.25
Dimensione del File: 91492kb

Seconda Parte
1. Il diritto di servire e di guidare
2. L'iniziazione della natura
3. La sopravvivenza del piu' forte e adattabilita'
4. Andare avanti e dominare il passato
5. Accendere la frequenza
6. Dal potere sugli altri alla rinuncia del controllo
(Riferimento ai film What the Bleep e La Passione di Cristo)
7. Essere una luce per il mondo liberando le menti
8. La pressione del Cristianesimo e perche’ Ramtha ci ha fatti preparare per i giorni a venire
9. Quando la porta si apre

In questo insegnamento Eredità (Legacy) il Ram parla delle leggi della natura e, come mai aveva fatto prima, racconta della sua Illuminazione. E di che cosa significa imparare dalla natura ad essere un leader. “E ricordai qualcosa riguardo a questo tabernacolo [la natura] attorno a me, e non proveniva dalle risorse della mia vita, ma da una fonte più profonda, come una scatenata melodia di voci, la vita e gli Dei che crearono tutte queste splendide cose, molto prima del mio tempo. E potevo sentirle e tutte erano state catturate in una mente più profonda, in quella fonte che noi chiamiamo saggezza, o mente di Dio. E quello era in me, e ciò che mi arrivava davanti agli occhi non era la mia umanità, era il mio Dio e i suoi ricordi dell’aver creato tutto. Perché è questo, ed esso guarda se stesso, e io lo sentivo nella testa. E dicevo, da dove provengono queste voci, in verità, questi non sono i miei ricordi. Ma lo sono, i ricordi del mio Dio, e del vostro Dio. E in quei momenti seduto lì, per tutti quegli anni, la mia opinione se ne andò via, e quello che è antico e immortale, e la vita stessa trovò una finestra attraverso il mio cervello e i miei occhi per vedere se stessa. Dio riunito con se stesso, la vita, così splendida. Avevo trovato il mio Dio sconosciuto.”

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